Su Civraxiu, la forza della vita
È una delle tipologie di pane sardo più tipiche. La prova qualità? Il rumore e la fragranza che irrompono dalla crosta
Scegliere la materia prima migliore, impastare, aspettare e cuocere. Il pane sardo è il re della tavola e si caratterizza per il sapore intenso e genuino. Rita Oldani, titolare insieme al marito Luciano del Panificio Coccodi, aperto a Monastir dal capostipite Ettore, non esita a paragonarlo alla vita: «Il pane è così, lo lavori, lo cuoci e solo alle fine sai se è venuto bene. Ogni cosa che ha valore nella vita ha bisogno della sua cottura».
Il pane Civraxiu, una delle tipologie di pane sardo più tipiche per gusto e consistenza, è l’esempio di come lavoro e poesia possano creare un prodotto. La sua farina, esclusivamente di semola, viene impastata e prende vita grazie a “su frammentu”, la pasta madre che il panettiere coccola e cura perché con essa prenda vita la panificazione. Durante la lavorazione il fornaio affonda le mani in acqua e farina e lavora il pane con una sensualità mediterranea in cui la forza si unisce all’amore. A contatto con le mani, la maglia glutinica assume una consistenza compatta ma morbida che, dopo la pezzatura, durante la cottura in forno, impedisce alla forma circolare di espandersi troppo.
La vera prova? «Il rumore e la fragranza che irrompono dalla crosta del Civraxiu e che si mantengono intatti nella pasta spugnosa e umida», rivela Rita Oldani. Una forza lunga secoli che, dalle tavole contadine, arriva nei panifici moderni.