A world of emotions in motion. Giampaolo Mocci e il sogno chiamato outdoor
Storia e natura in una terra unica C’è una terra che si trova al centro del mediterraneo, circondata da un mare caldo, che ne mitiga il clima, dove batte forte il sole ma l'aria è resa piacevole dal maestrale, più che un vento uno di famiglia. Poco più di 20000 chilometri quadrati, con quasi 400 comuni e una densità abitativa che sfiora quella delle aree africane, 6 volte inferiore alla Lombardia. Le biodiversità di flora e fauna sarda, la grande quantità di piante endemiche e la generosità di madre natura fanno in modo che possano coesistere oltre 1000 km di coste insieme a catene montuose che custodiscono il carattere più autentico e coriaceo dell’anima isolana. La storia dell’isola, dall’età nuragica al Regno di Sardegna, passando per l’età dei Giudicati, è stata da sempre segnata da assalti via mare e battaglie per non perdere la supremazia della terra, vedendo gli antichi guerrieri Shardana arrivare fino all’Egitto per diventare guardie personali del Faraone. Quello che non manca e quello che manca. La Sardegna e il turismo. La storia e le tradizioni di Sardegna si manifestano dal punto di vista geografico in un territorio diviso dall’estremo nord al profondo sud da appena 300km, spostandosi tramite l’unica strada statale a 4 corsie dell’isola, principale e praticamente unica via di comunicazione. Più simile a un eterno cantiere, come d’altronde l’intera rete di trasporti, spesso incapace di soddisfare esigenze turistiche che avrebbero bisogno di ben altri tempi e logistiche per far decollare la Sardegna nell’olimpo delle Tourist Destination. Le prerogative ci sarebbero tutte per dare alla terra sarda ciò che si merita per quanto riguarda visibilità e frequentazione turistica. Al giorno d’oggi la terra dei Giganti manca assolutamente di una rete di collegamento tra le tante strutture ricettive. Se quello che manca non è la storia, non è certamente il mare con spiagge chilometriche e cale più simili ad angoli di paradiso, e non da meno l’artigianato e le tradizioni enogastronomiche; se quello che non manca è un entroterra con le sua cultura e le sue montagne in cui è possibile organizzare un turismo attivo da nord a sud, allora vi chiederete cos’è che manca? Di cosa ha bisogno la Sardegna, stigmatizzata dalla frase trita e ritrita “quasi un continente”, per diventare il datore di lavoro principale dei suoi abitanti e ovviare alla drammatica diaspora dei suoi figli in terre più generose? Giampaolo Mocci e il sogno di una rete turistica. È una domanda che si è posto anche Giampaolo Mocci, esperto di comunicazione per formazione professionale, amante della montagne e arrampicatore sportivo. Il chiodatore sardo più prolifico è sostenuto e sponsorizzato da diversi marchi nazionali e internazionali (Zamberlan, Chillaz e Skylotec) ai quali fornisce spot fotografici e video, che gli hanno permesso di realizzare in tutta l’Isola percorsi outdoor e infrastrutture turistiche di vario livello, sia per appassionati neofiti, sia per esperti. “Creare uno spazio virtuale dove condividere l’ambiente reale. Creare una rete che metta in contatto le varie strutture ricettive di tutta l’Isola e permetta al turista di mettersi in contatto con loro, proponendo un tipo di turismo attivo in...