Matteo, Autore a Sardegna Magazine | Page 2 of 2
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Author: Matteo

giara

La Giara di Gesturi. Nel cuore del silenzio

Nell’altipiano basaltico, circondato da profondi dirupi e costellato di paludi, vivono branchi di cavallini selvatici. Nel cuore centro meridionale della Sardegna, fra Tuili, Gesturi, Setzu e Genoni, figlia dei secoli, dei vulcani e dell’azione erosiva del tempo e della storia, la Giara di Gesturi (o Jara Manna), con i suoi chilometri non interrotti di arbusti, sugheri, piegati dal vento come bandiere, lecci, corbezzoli e piante di elicriso, si riscopre come “la mesa” dei sardi. Un altipiano basaltico di 43 Kmq, circondato da profondi dirupi e costellato di paules (paludi), in cui crostacei preistorici e cavallini selvatici, forse di origine fenicia, popolano un quadro incastrato fra presente e passato. Luogo in cui il vento, il verde della flora, coniugato in tutte le sue sfumature, l’orizzonte e le creature ataviche che vi risiedono, non tarderanno a ispirarvi quel coacervo di emozioni in bilico fra la solitudine e la pace. Il silenzio è il vero signore. La quiete, insieme ai piccoli destrieri, corre silenziosa intorno ai pensieri perché, per dirla con Edgar Lee Masters, “per le cose profonde a che serve il linguaggio?”. È quindi il silenzio primordiale il regalo più bello della Giara, che ti avvolge quando esci dalla distesa di verde e trovi i primi lembi di civiltà. Foto di: Lino Cianciotto  ...

pinucciosciolla

San Sperate. La piccola Atene Sarda

Non è una metropoli. Neppure una delle capitali dell'Isola. San Sperate si identifica però nella piccola Atene sarda. Un'oasi di colori, suoni e forme che incanta l'universo dei vacanzieri e non solo. Sui muri del Paese Museo – così è stato ribattezzato il centro del sud isolano – si trasfigurano scene di storia, con le radici del mondo agropastorale che si mescolano alle pitture di protesta per una terra invasa da industrie senza futuro e da uno smottamento sociale provocato dalla caduta delle ideologie. Un mutamento culturale simile alla rivoluzione copernicana, partito alla fine degli anni Sessanta – con il '68 che rappresenta  il primo segnale della nuova sarabanda speratina – e che non si è più fermato. Il protagonista indiscusso della nuova epopea è sicuramente Pinuccio Sciola, uno dei più grandi scultori europei che – appena tornato dalla Francia e con l'esperienza maturata in Spagna – diventa il precursore del muralismo in occasione di una processione per il Corpus Domini. I muri imbiancati diventano una sceneggiatura per raccontare la storia – e le storie – non solo di San Sperate, ma del mondo che ruota attorno. Dai simboli del paese, con le pesche e le arance in primo piano, sino ai personaggi storici – da Giovanni Paolo II a Madre Teresa di Calcutta – senza dimenticare la protesta contro le guerre e i segni della società agropastorale. Tra le case del Paese museo si possono scorgere dei veri e propri quadri da incorniciare. Un viaggio tra le stradine colorate del centro storico - tra via Cagliari ed i rioni di San Giovanni e Santa Lucia – che sembra fermare quasi il tempo. Poi, nella casa-laboratorio dell'artista (mito) di un paese intero – sulla via Enrico Marongiu - si respira un'aria fiabesca. I giganti di trachite che elaborano delle musiche ancestrali. Un mistero. Le Pietre Sonore vanno oltre delle pure geometrie. I colossi di basalto emettono una musicalità  originale che richiama al pensiero del creato. Non è un caso che lo stesso scultore nel palcoscenico incantato di via Marongiu citi le frasi della Bibbia: "Prima fu il suono. E la terra stessa è un puntino dell'universo. Il suono stesso si è depositato dentro la terra". Eppoi un richiamo agli Incas. "Quando è nata la luce, la pietra già esisteva". Pietra e suono si intrecciano nei blocchi intagliati di granito, trachite e basalto. Una vera e propria poesia che ammalia i visitatori in questo luogo dell'anima. San Sperate è anche terra di sapori e gusti antichi. Sulla via Roma si incrociano i profumi degli amaretti e delle pardulas sfornate dal Biscottificio Collu. All'ingresso del paese – in via Cagliari – si possono assaggiare le prelibatezze prodotte da un altro Biscottificio, con il marchio Corronca: dai piricchitus  ai gueffus.  Sulla bretella che corre dritta da San Sperate a Villasor si affaccia la Cooperativa Apistica Mediterranea. E' il tempio del miele, con oltre 4 mila alveari per portare il prodotto sulle tavole. Si confezionano le etichette di pregio con i mieli di arancio e di asfodelo che...

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Carbonia, dove il mondo del lavoro si unisce alla storia

Costruita solo nel 1938 intorno al bacino carbonifero, la città ha trasformato la vecchia miniera in attrazione turistica L’architettura razionale e moderna si mischia con il passato e con la storia. Carbonia, a circa 65 chilometri da Cagliari, è un centro carico di ricchezze culturali. A partire dal nuraghe Sirai, una struttura imponente formata da quattro torri unite da una muraglia e con al centro una torre più alta, testimonianza di un antichissimo passato e i cui reperti sono custoditi presso il museo archeologico di villa Sulcis e il museo Pas dei paleo ambienti sulcitani. La città invece fu costruita nel 1938 per garantire gli alloggi ai lavoratori del bacino carbonifero Sirai-Serbariu e l’architettura ne è la conferma. Proprio nella miniera di Sebariu, dove ha sede il Centro Italiano della Cultura del Carbone, ci sono i ricordi del lavoro minerario: qui potrete vivere l’emozione di scendere in una vecchia galleria! I resti del lavoro minerario si scorgono anche nella frazione di Bacu Abis (il pozzo Castoldi fu attivo sino alla prima metà del ‘900). Durante l’estate da non perdere in città e in altri comuni del Sulcis la manifestazione di teatro, musica e letteratura “Mare e Miniere”, mentre chi ama la natura potrà ammirare, nella vicina laguna di Sant’Antioco, fenicotteri rosa, aironi e garzette....

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Una giornata a Cagliari, la capitale del sole

Bastano ventiquattrore per innamorarsi dei suoi colori, del suo centro storico e delle sue spiagge. La città dei mille colori, dei quartieri, delle passeggiate fra storia e mare, dei sapori e dei profumi, dei panorami e dei tramonti dai colori unici. Una città talmente speciale che vi ruberà l’anima: questa è Cagliari. Una colazione all’Antico Caffè, in piazza Costituzione, è un buon viatico per una giornata nella capitale del sole. Una passeggiata nel quartiere Castello, perdendosi in strade antiche e ascoltando il rumore dei propri passi, fino alla Marina, uno dei cuori pulsanti della vita notturna e della Cagliari del porto, dove i profumi dei ristoranti salgono per le vie strette. Non perdetevi Villanova, l’altro quartiere storico proprio sotto il Bastione di Saint Remy. Ma Cagliari è soprattutto il mare: chilometri di litorale dove una sosta per il pranzo è d’obbligo e la tintarella fuori stagione non è un miraggio. Calamosca e la Pailotte, sono tra degli scorci più suggestivi a pochi minuti dal centro. Se proprio dovete passarci “solo” un giorno, sappiate che non basteranno ma vi sarete comunque giocati un pezzo di cuore!...

botteghe

Rivelazioni di una Cagliari operosa e genuina

Viaggio nelle botteghe del centro storico, dove gli artigiani spiegano orgogliosi le loro creazioni.   In via Cavour pennellate leggere e acquose tracciano panorami cagliaritani. Nel corso Vittorio Emanuele una mano nodosa, sguardo chino sul banco da lavoro, intreccia sottili fili d’oro attorno a una gemma. Pochi metri più avanti, in piazza Yenne, un vassoio si colma di piccoli capolavori candidi in pasta di mandorle. È la Cagliari delle botteghe, una città quasi nascosta nello scorrere impetuoso di auto e passi e routine. Basta tendere lo sguardo, educarlo a scovare le vetrine più semplici, infissi in legno e luci soffuse. Varcata la soglia, il salto nel passato è compiuto. Si osserva, s’impara, si gusta nello spazio di un attimo, in un luogo che somiglia a casa. Dove l’artigiano di turno inviterà ad accomodarsi. Spiegherà, orgoglioso, il suo lavoro e le creazioni che sono come figlie. E magari, come al laboratorio di ceramica Raku di piazzetta Dettori, fornirà seggiola, una piccola mattonella quadrata e un set di colori e pennelli. Per creare, tra una chiacchiera e l’altra, una ceramica personalizzata. Solo una delle tante rivelazioni di una città operosa e genuina....

civraxiu

Su Civraxiu, la forza della vita

È una delle tipologie di pane sardo più tipiche. La prova qualità? Il rumore e la fragranza che irrompono dalla crosta Scegliere la materia prima migliore, impastare, aspettare e cuocere. Il pane sardo è il re della tavola e si caratterizza per il sapore intenso e genuino. Rita Oldani, titolare insieme al marito Luciano del Panificio Coccodi, aperto a Monastir dal capostipite Ettore, non esita a paragonarlo alla vita: «Il pane è così, lo lavori, lo cuoci e solo alle fine sai se è venuto bene. Ogni cosa che ha valore nella vita ha bisogno della sua cottura». Il pane Civraxiu, una delle tipologie di pane sardo più tipiche per gusto e consistenza, è l’esempio di come lavoro e poesia possano creare un prodotto. La sua farina, esclusivamente di semola, viene impastata e prende vita grazie a “su frammentu”, la pasta madre che il panettiere coccola e cura perché con essa prenda vita la panificazione. Durante la lavorazione il fornaio affonda le mani in acqua e farina e lavora il pane con una sensualità mediterranea in cui la forza si unisce all’amore. A contatto con le mani, la maglia glutinica assume una consistenza compatta ma morbida che, dopo la pezzatura, durante la cottura in forno, impedisce alla forma circolare di espandersi troppo. La vera prova? «Il rumore e la fragranza che irrompono dalla crosta del Civraxiu e che si mantengono intatti nella pasta spugnosa e umida», rivela Rita Oldani. Una forza lunga secoli che, dalle tavole contadine, arriva nei panifici moderni....

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La magia del Parteolla. Fra arte, vino e olio.

Le campagne che si colorano di lunghi filari dei vitigni. Sulle colline si arrampicano sterminate distese di oliveti. E ancora: un patrimonio ricco di storia e tesori archeologici, con monumenti di alto valore architettonico. È la cornice del Parteolla, che si allarga da Dolianova sino alle vallate attorno a Donori. Un territorio dove l'arte si combina con le tradizioni, la maestria degli artigiani si fonde con le prelibatezze tipiche isolane. Un microcosmo che rispecchia la Sardegna, in una fotografia indimenticabile per i visitatori. La capitale dell'area è Dolianova – 16 chilometri da Cagliari –  centro portante delle radici, dei costumi e delle eccellenze enogastronomiche. Iniziamo il viaggio dalla cattedrale di San Pantaleo, un fabbricato romanico con contaminazioni pisane che risale al XII secolo, che rappresenta un esemplare unico nel patrimonio architettonico sardo. La basilica, situata nel cuore del paese è stata per diversi secoli la location dell'antica diocesi di Dolia. Altro edificio sacro dalle forme maestose è la parrocchia dedicata a San Biagio, datata al XVI secolo con uno stile gotico di derivazione aragonese, che si propone come una delle strutture più imponenti del capoluogo del Parteolla. Immancabile un tour nel Parco Artistico Gianni Argiolas che, inglobato nei poderi in località Isca Sa Folla, si caratterizza per le sculture racchiuse in una sconfinata foresta: dal monumento all'acqua alla figura di Giovanni Paolo II sino all'omaggio alla Brigata Sassari. Non solo arte e cultura, ma anche strade contraddistinte dalle insegne della Città dell'olio e dei percorsi del vino. Sapori, profumi e colori che si manifestano negli oleifici e  nelle diverse cantine presenti nel territorio. Sa mola de su notariu, il frantoio del notaio, rappresenta una delle vetrine dedicate alle produzioni tipiche. La Cooperativa olivicoltori del Parteolla è il contenitore dell'attività olearia. Dall'olio al vino, il passo è breve. Ecco, allora, la Cantina Sociale di Dolianova – nella piana di Sant'Esu – con i rossi ed i bianchi da capogiro: dal vermentino Prendas ad Arenada sino ad arrivare alle bollicine di Dolì ed a Terresicci. Altra cattedrale enologica del territorio sono le Cantine di Serdiana. Nel cuore di via Roma si incrocia il pantheon vitivinicolo Argiolas, con una storia lunghissima che si tramanda dagli inizi del ventesimo secolo. Prestigio e nobiltà nei marchi si mescolano nelle bottiglie Turriga e Korem. A pochi passi, sulla via Verdi, la Cantina Pala con il cannonau S'Arai, il nasco Assoluto ed il vermentino Stellato. Nei poderi di Soleminis le tenute Carlo Pili – nella piana di Sa Misa – per un tuffo tra i riflessi del nettare di Bacco, con Torrelas, Ballester e Puiades che coniugano sapori caldi e avvolgenti. Tra oliveti e vigneti sembra quasi mimetizzarsi – tra le campagne di Serdiana – la chiesa di Santa Maria Sibiola, uno dei capolavori dell'arte romanica isolana, edificata ad opera dei Vittorini. Le trame del gusto si spingono anche a Donori, dove nella zona industriale – in località Is Arenas – nel caseificio Aresu si declinano il latte, il tempo e l'arte trasfusi nei formaggi isolani. Un palcoscenico davvero d'altri tempi, il Parteolla, con...

Le ceramiche di Luigi Nioi. L’incanto della manualità

Ad Assemini prendono forma splendide opere d’artigianato, creazioni irripetibili che nascono quasi esclusivamente da argilla locale Originata dal vecchio tornio di famiglia, la storica bottega Ceramiche Nioi dà alla luce splendide opere d’artigianato sin dal lontano 1924. Al timone Luigi Nioi, che a sei anni imparò dal padre a modellare l’argilla e che oggi risveglia nei figli la meraviglia di questa splendida fucina d’arte. Dalle brocche artigianali, ai piatti; dal vaso alle tradizionali xivedde, fino ai piccoli presepi, miniature che possono raggiungere i due millimetri. “Ogni pezzo è una creatura – spiega Luigi Nioi – posso realizzare uno stesso oggetto mille volte e mai sarà uguale al precedente”. L’incanto della manualità. Ciascun colore è eletto con cura, ogni creazione unica e irripetibile, scaturita quasi esclusivamente da argilla locale. Nei laboratori di via Carmine il sacro tornio è il principe della bottega, affiancato e servito oggi dalle tecnologie più innovative....

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Spiagge in città, fenicotteri rosa e tanti parchi

La natura, il verde e il mare sono parte integrante di Cagliari. Chiunque arrivi in città anche per poche ore avrà l’opportunità di passare momenti di completo relax. A pochi minuti dal centro tappa obbligata è il Poetto, una spiaggia lunga otto km che unisce la città a Quartu. Dal promontorio della Sella del Diavolo si estende una lunga distesa di sabbia, con stabilimenti e punti ristoro attrezzati. Il suo mare limpidissimo vi conquisterà. Passeggiando si può raggiungere il Parco di Molentargius e ammirare le centinaia di fenicotteri che colorano di rosa lo stagno e le distese bianche delle saline. Uno scenario straordinario che può essere ammirato nella sua totalità anche da viale Europa, osservando dall’alto un’area unica nel suo genere con bacini di acqua dolce e salata che hanno permesso a diverse specie di uccelli di creare numerose colonie. Accanto ai fenicotteri rosa (diventati un simbolo della città) chi è appassionato di birdwatching potrà ammirare anche cormorani e diverse specie di aironi. Rimanendo in città, l’immersione nella natura è garantita dai parchi di Monte Claro e Monte Urpinu. Il primo (ingresso in via Cadello e via Liguria) è un luogo ideale per passeggiare in pieno relax. Più suggestivo il secondo (ingresso principale in via Pietro Leo), con vialetti e un belvedere naturale che permette di osservare tutte le bellezze di Cagliari. Imperdibili per chi ama la natura e le passeggiate anche l’Orto Botanico e i Giardini Pubblici, impreziositi dalle statue di Mimmo Paladino....

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Benvenuti a Cagliari!

Fresca brezza marina profumata di salsedine, litorali pigri, sonnolenti e ammalianti, storiche vie che costeggiano uno dei porti più belli e colorati d’Italia, accoglienza calorosa e ospitalità sincera: benvenuti a Cagliari. Cagliari è una città che si fa voler bene, a mezza strada fra passato, presente e futuro, tradizionale quanto basta per risvegliare nel visitatore la curiosità per la sua storia. Cornucopia di piacevoli contraddizioni, Cagliari è un'oasi felice che garantisce ai suoi cittadini una deliziosa qualità di vita, solare e salutare. Una città dimensione d'uomo e di turista. La sua bellezza e le sue peculiarità lasciano letteralmente a bocca aperta: dai suoi punti panoramici uno sguardo ben allenato può accarezzare buona parte della piana del Campidano, curiosare la laguna di Molentargius, e lasciarsi stregare dal golfo di Cagliari. Con tutte le carte in regola per farcela, la città si è posta l’obiettivo di diventare un vero e proprio punto di riferimento per i flussi turistici che scoprono il Mediterraneo. Gli ultimi anni d’altronde sono stati per Cagliari piuttosto fruttuosi: il bel volto della città è sensibilmente migliorato, le attrattive turistiche aumentate esponenzialmente e la città ha iniziato a valorizzare quelli che sono i regali di cui madre natura le ha fatto dono, primi fra tutti la sua posizione invidiabile, incastonata com’è nel suggestivo Golfo degli Angeli. Protagonista di una antichissima storia, la vita antica di Cagliari la si può respirare a pieni polmoni visitando il quartiere localmente detto di “Castello” dove non mancano anfratti da favola, scorci di paradiso e angoli da cartolina. Dotata di servizi a misura di turista e cittadino, Cagliari ad oggi è tappa immancabile per chi ha scelto di trascorrere qualche giorno nella misteriosa Sardinia. Bella durante tutto l’anno e non solamente nel periodo estivo, l’antica Karalis è cornucopia di iniziative, eventi culturali sponsorizzati da associazioni e commercianti, che fanno delle vie cittadine un’esplosione di enogastronomia, arte e cultura. Addentrati per le vie del centro storico, partendo direttamente dal quartiere Marina, gusta la Cagliari più verace e caratteristica, respirane l’odore e lasciati ammaliare dai suoi sapori, Cagliari ti da il benvenuto....

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