Natura Archivi | Sardegna Magazine
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Natura

Panorama Sella del Diavolo

Un salto sulla Sella

Ogni cagliaritano sin da piccolo è rimasto affascinato dalla sua imponenza e dal fascino che trasmette facendo sognare grandi e piccoli. È stata ritratta, fotografata e utilizzata nei loghi per rappresentare aziende e progetti. Dopo un lungo lavoro di adeguamento, oggi il promontorio che prende il nome de la Sella del Diavolo è pronta per accoglierci e mostrarci i panorami mozzafiato che si possono vedere da lassù. Varie leggende raccontano della lotta che c'è stata tra Lucifero e l'Arcangelo Gabriele con il risultato che il diavolo cadendo disarcionato si trascinò un pezzo del promontorio lasciando l'impronta che è ben visibile dal Poetto. La passeggiata inizia davanti all'hotel Calamosca che si affaccia sull'omonima spiaggia. Il percorso ben segnalato e leggermente impervio ci accompagna nel primo tratto sino a raggiungere la parte piana. Già qui è sufficiente stendere lo sguardo intorno a noi per godere di una visuale unica e capace di farci sentire un po' diavoletti e un po' angioletti. Nel proseguo del cammino, costeggiando la recinzione militare, arriviamo al primo punto di osservazione dove possiamo ammirare il litorale del Poetto in tutta la sua bellezza e armonia con lo stagno di Molentargius. Sì, possiamo dire che con questo spettacolo qui i dèmoni e gli angeli si siano affrontati per stabilire il primato della bellezza. Ancora più in là e si arriva al rifugio di recente costruzione e dove alle sue spalle troveremo il punto di osservazione più alto. Da questo punto si completa la visione di tutto il litorale e guardando verso la città è possibile ammirare le costruzioni antiche che originariamente facevano parte delle mura del Castello. Il luogo si presta per la contemplazione e per stimolare le emozioni più profonde in una sorta di adorazione accompagnata dal silenzio e dal vento che sempre spira e accarezza le rocce. Custu è su paradisu in Casteddu. Buona passeggiata e non mancate di tornare spesso alla Sella del Diavolo....

G. Mocci a Capopecora (VS)

A world of emotions in motion. Giampaolo Mocci e il sogno chiamato outdoor

Storia e natura in una terra unica C’è una terra che si trova al centro del mediterraneo, circondata da un mare caldo, che ne mitiga il clima, dove batte forte il sole ma l'aria è resa piacevole dal maestrale, più che un vento uno di famiglia. Poco più di 20000 chilometri quadrati, con quasi 400 comuni e una densità abitativa che sfiora quella delle aree africane, 6 volte inferiore alla Lombardia. Le biodiversità di flora e fauna sarda, la grande quantità di piante endemiche e la generosità di madre natura fanno in modo che possano coesistere oltre 1000 km di coste insieme a catene montuose che custodiscono il carattere più autentico e coriaceo dell’anima isolana. La storia dell’isola, dall’età nuragica al Regno di Sardegna, passando per l’età dei Giudicati, è stata da sempre segnata da assalti via mare e battaglie per non perdere la supremazia della terra, vedendo gli antichi guerrieri Shardana arrivare fino all’Egitto per diventare guardie personali del Faraone. Quello che non manca e quello che manca. La Sardegna e il turismo. La storia e le tradizioni di Sardegna si manifestano dal punto di vista geografico in un territorio diviso dall’estremo nord al profondo sud da appena 300km, spostandosi tramite l’unica strada statale a 4 corsie dell’isola, principale e praticamente unica via di comunicazione. Più simile a un eterno cantiere, come d’altronde l’intera rete di trasporti, spesso incapace di soddisfare esigenze turistiche che avrebbero bisogno di ben altri tempi e logistiche per far decollare la Sardegna nell’olimpo delle Tourist Destination. Le prerogative ci sarebbero tutte per dare alla terra sarda ciò che si merita per quanto riguarda visibilità e frequentazione turistica. Al giorno d’oggi la terra dei Giganti manca assolutamente di una rete di collegamento tra le tante strutture ricettive. Se quello che manca non è la storia, non è certamente il mare con spiagge chilometriche e cale più simili ad angoli di paradiso, e non da meno l’artigianato e le tradizioni enogastronomiche; se quello che non manca è un entroterra con le sua cultura e le sue montagne in cui è possibile organizzare un turismo attivo da nord a sud, allora vi chiederete cos’è che manca? Di cosa ha bisogno la Sardegna, stigmatizzata dalla frase trita e ritrita “quasi un continente”, per diventare il datore di lavoro principale dei suoi abitanti e ovviare alla drammatica diaspora dei suoi figli in terre più generose? Giampaolo Mocci e il sogno di una rete turistica. È una domanda che si è posto anche Giampaolo Mocci, esperto di comunicazione per formazione professionale, amante della montagne e arrampicatore sportivo. Il chiodatore sardo più prolifico è sostenuto e sponsorizzato da diversi marchi nazionali e internazionali (Zamberlan, Chillaz e Skylotec) ai quali fornisce spot fotografici e video, che gli hanno permesso di realizzare in tutta l’Isola percorsi outdoor e infrastrutture turistiche di vario livello, sia per appassionati neofiti, sia per esperti. “Creare uno spazio virtuale dove condividere l’ambiente reale. Creare una rete che metta in contatto le varie strutture ricettive di tutta l’Isola e permetta al turista di mettersi in contatto con loro, proponendo un tipo di turismo attivo in...

pandizucchero

Pan di Zucchero, la cattedrale di Poseidone

Arrivarci al tramonto, dopo una giornata fra le meraviglie del Sulcis, non diminuirà il vostro stupore. È una roccia di calcare dalla forma sinuosa che si erge abbagliante contro la luce del sole. Come un’enorme mano sul disco solare, i suoi contorni si stagliano possenti mentre la luce esplode in tutte le tonalità dell’arancio e del giallo lambendo l’antico sbocco del porto minerario di Porto Flavia, degno di un re della montagna. Pan di Zucchero è la cattedrale di Poseidone, costruita dal mare e dal vento in tutti i suoi 133 metri di altezza. Se vorrete avvicinarvi con una piccola imbarcazione, avrete l’impressione di toccare un mostro marino mentre gli appassionati di arrampicata potranno cimentarsi in una sfida mozzafiato. Non lontani potrete ammirare gli scogli di S’Agusteri e de “Il Morto”, e la falesia di Punta de Is Cicalas. Ai piedi di Porto Flavia sarà poi il vento a trasportarvi verso la grotta del Soffione, così chiamata perché la cavità, una volta piena d’acqua, espelle le onde con un unico getto spumoso. Uno scherzo improvviso del mare....

Pula: il mare, i sapori e un fiero passato

Adagiata su uno dei tratti più incantevoli del Golfo degli Angeli, Pula si presenta come una dinamica cittadina che si dondola tra gli incanti di un fiero passato e le sorprese di un ricco presente. Celebri sono le sue coste luminose, specialmente nelle campagne di Santa Margherita di Pula, amata per i suoi preziosi lidi smeraldini, la sua natura profumata ed i succosi pomodori. Ma Pula è conosciuta soprattutto per l’enorme patrimonio storico ereditato dalla sua antica città antenata: Nora. Situati su Capo di Pula, i resti della città testimoniano le origini nuragiche, fenicio-puniche e romane. Celebre il teatro romano, il più antico in Sardegna, ogni anno scena della famosa manifestazione “La Notte dei Poeti”. Di fronte alla Torre del Coltellazzo, battuta dal vento del mare e luogo di promesse eterne, la chiesetta di Sant’Efisio, mura del martirio e meta della toccante processione in onore del Santo che si svolge ogni anno l'1 e il 2 maggio. Oltre la chiesa, 55 ettari d’argento: la laguna di Nora. Aironi, gabbiani e fenicotteri danzano sullo specchio dell’acqua, incendiato da un tramonto che a nord sagoma i boschi di Pixinamanna, le vette che da sempre cullano e proteggono Pula dal maestrale. Dalla torre spagnola, in lontananza, quella di Santa Margherita e quella di Chia, che troneggia sul mare da sogno del prezioso golfo....

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Monte Arcosu, l’oasi del cervo sardo

Istituita nel 1985 dal Wwf per preservare l’animale in via di estinzione, oggi nei suoi 3600 ettari ospita anche numerose altre specie rare L’Oasi Wwf di Monte Arcosu è il cuore della più estesa foresta di macchia mediterranea dell’intero bacino del Mediterraneo e fu istituita nel 1985 per preservare l’habitat naturale privilegiato dal cervo sardo, allora in grave pericolo di estinzione. Al successo ottenuto dalla campagna promossa dall’associazione contribuì la Comunità Europea ma soprattutto, molti cittadini e soci, tra quali numerosissimi bambini, che si sentirono coinvolti in prima persona nella mobilitazione. Ristabilita la consistenza numerica di questa specie selvatica, l’Oasi di Monte Arcosu ha continuato a rappresentarne il più autentico simbolo. Nei 3600 ettari del suo territorio vive inoltre una considerevole fauna e avifauna con specie rare quali il Falco pellegrino, l’Astore e l'Aquila reale. A due passi da Cagliari, l'Oasi costituisce una straordinaria meta per escursioni di vario livello, soggiorni personalizzati, punto gourmet per una ristorazione fondata sui prodotti dell'enogastronomia sarda. Aperta sabato e domenica da gennaio a luglio e tra settembre e dicembre, su prenotazione per i gruppi. Ad agosto soltanto attività notturne.   Foto di: Giovanni Paulis  ...

Foto di: Comune di Domus de Maria

Chia. Un angolo di paradiso

Formata da calette, spiagge e promontori da sogno, la baia è ricca anche di testimonianze storiche ed archeologiche. La Baia di Chia è situata all’estremità ad ovest del Golfo degli Angeli. Formata da calette, spiagge e promontori, presenta un litorale ricco e diversificato e sfuma in tutti i toni del blu. “Il Porticciolo”, “Campana” e “Cala del Morto” sono solo alcuni dei seni preziosi di questa splendida costa. “Su Cardulinu”, isolotto collegato a terra da un istmo sabbioso, conserva gli scavi dell’antico insediamento fenicio di Bithia che collegava Nora e Karalis (Cagliari) a Sulky, oggi Sant’Antioco. A ovest, sul promontorio, la torre spagnola di Chia, occhio vigile sui corsari. Bellissima anche l’anima selvaggia di Cala Cipolla. Punta di diamante: la sconfinata spiaggia di Su Giudeu, che prende il nome dall’isolotto antistante raggiungibile a piedi. Un deserto gentile caratterizza l’arenile, mentre spumose onde srotolano il tappeto azzurro sulla battigia rosata. L’isolotto ricco di vegetazione dà alla baia un’impronta oceanica del tutto esotica. Alle spalle della spiaggia, i resti salini di un’immensa laguna, tappa fondamentale della migrazione dei fenicotteri. Colline di ginepri e mirti punteggiano di verde le colline circostanti e discreti agglomerati di case formano un villaggio spontaneo. Ammutolisce gli animi il faro di Capo Spartivento, silenziosa e antica luce per i naviganti.   Foto di: Comune di Domus de Maria...

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La Giara di Gesturi. Nel cuore del silenzio

Nell’altipiano basaltico, circondato da profondi dirupi e costellato di paludi, vivono branchi di cavallini selvatici. Nel cuore centro meridionale della Sardegna, fra Tuili, Gesturi, Setzu e Genoni, figlia dei secoli, dei vulcani e dell’azione erosiva del tempo e della storia, la Giara di Gesturi (o Jara Manna), con i suoi chilometri non interrotti di arbusti, sugheri, piegati dal vento come bandiere, lecci, corbezzoli e piante di elicriso, si riscopre come “la mesa” dei sardi. Un altipiano basaltico di 43 Kmq, circondato da profondi dirupi e costellato di paules (paludi), in cui crostacei preistorici e cavallini selvatici, forse di origine fenicia, popolano un quadro incastrato fra presente e passato. Luogo in cui il vento, il verde della flora, coniugato in tutte le sue sfumature, l’orizzonte e le creature ataviche che vi risiedono, non tarderanno a ispirarvi quel coacervo di emozioni in bilico fra la solitudine e la pace. Il silenzio è il vero signore. La quiete, insieme ai piccoli destrieri, corre silenziosa intorno ai pensieri perché, per dirla con Edgar Lee Masters, “per le cose profonde a che serve il linguaggio?”. È quindi il silenzio primordiale il regalo più bello della Giara, che ti avvolge quando esci dalla distesa di verde e trovi i primi lembi di civiltà. Foto di: Lino Cianciotto  ...

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Una giornata a Cagliari, la capitale del sole

Bastano ventiquattrore per innamorarsi dei suoi colori, del suo centro storico e delle sue spiagge. La città dei mille colori, dei quartieri, delle passeggiate fra storia e mare, dei sapori e dei profumi, dei panorami e dei tramonti dai colori unici. Una città talmente speciale che vi ruberà l’anima: questa è Cagliari. Una colazione all’Antico Caffè, in piazza Costituzione, è un buon viatico per una giornata nella capitale del sole. Una passeggiata nel quartiere Castello, perdendosi in strade antiche e ascoltando il rumore dei propri passi, fino alla Marina, uno dei cuori pulsanti della vita notturna e della Cagliari del porto, dove i profumi dei ristoranti salgono per le vie strette. Non perdetevi Villanova, l’altro quartiere storico proprio sotto il Bastione di Saint Remy. Ma Cagliari è soprattutto il mare: chilometri di litorale dove una sosta per il pranzo è d’obbligo e la tintarella fuori stagione non è un miraggio. Calamosca e la Pailotte, sono tra degli scorci più suggestivi a pochi minuti dal centro. Se proprio dovete passarci “solo” un giorno, sappiate che non basteranno ma vi sarete comunque giocati un pezzo di cuore!...

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Spiagge in città, fenicotteri rosa e tanti parchi

La natura, il verde e il mare sono parte integrante di Cagliari. Chiunque arrivi in città anche per poche ore avrà l’opportunità di passare momenti di completo relax. A pochi minuti dal centro tappa obbligata è il Poetto, una spiaggia lunga otto km che unisce la città a Quartu. Dal promontorio della Sella del Diavolo si estende una lunga distesa di sabbia, con stabilimenti e punti ristoro attrezzati. Il suo mare limpidissimo vi conquisterà. Passeggiando si può raggiungere il Parco di Molentargius e ammirare le centinaia di fenicotteri che colorano di rosa lo stagno e le distese bianche delle saline. Uno scenario straordinario che può essere ammirato nella sua totalità anche da viale Europa, osservando dall’alto un’area unica nel suo genere con bacini di acqua dolce e salata che hanno permesso a diverse specie di uccelli di creare numerose colonie. Accanto ai fenicotteri rosa (diventati un simbolo della città) chi è appassionato di birdwatching potrà ammirare anche cormorani e diverse specie di aironi. Rimanendo in città, l’immersione nella natura è garantita dai parchi di Monte Claro e Monte Urpinu. Il primo (ingresso in via Cadello e via Liguria) è un luogo ideale per passeggiare in pieno relax. Più suggestivo il secondo (ingresso principale in via Pietro Leo), con vialetti e un belvedere naturale che permette di osservare tutte le bellezze di Cagliari. Imperdibili per chi ama la natura e le passeggiate anche l’Orto Botanico e i Giardini Pubblici, impreziositi dalle statue di Mimmo Paladino....

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