La magia del Parteolla. Fra arte, vino e olio.
Le campagne che si colorano di lunghi filari dei vitigni. Sulle colline si arrampicano sterminate distese di oliveti. E ancora: un patrimonio ricco di storia e tesori archeologici, con monumenti di alto valore architettonico.
È la cornice del Parteolla, che si allarga da Dolianova sino alle vallate attorno a Donori. Un territorio dove l’arte si combina con le tradizioni, la maestria degli artigiani si fonde con le prelibatezze tipiche isolane. Un microcosmo che rispecchia la Sardegna, in una fotografia indimenticabile per i visitatori.
La capitale dell’area è Dolianova – 16 chilometri da Cagliari – centro portante delle radici, dei costumi e delle eccellenze enogastronomiche. Iniziamo il viaggio dalla cattedrale di San Pantaleo, un fabbricato romanico con contaminazioni pisane che risale al XII secolo, che rappresenta un esemplare unico nel patrimonio architettonico sardo. La basilica, situata nel cuore del paese è stata per diversi secoli la location dell’antica diocesi di Dolia.
Altro edificio sacro dalle forme maestose è la parrocchia dedicata a San Biagio, datata al XVI secolo con uno stile gotico di derivazione aragonese, che si propone come una delle strutture più imponenti del capoluogo del Parteolla. Immancabile un tour nel Parco Artistico Gianni Argiolas che, inglobato nei poderi in località Isca Sa Folla, si caratterizza per le sculture racchiuse in una sconfinata foresta: dal monumento all’acqua alla figura di Giovanni Paolo II sino all’omaggio alla Brigata Sassari.
Non solo arte e cultura, ma anche strade contraddistinte dalle insegne della Città dell’olio e dei percorsi del vino. Sapori, profumi e colori che si manifestano negli oleifici e nelle diverse cantine presenti nel territorio. Sa mola de su notariu, il frantoio del notaio, rappresenta una delle vetrine dedicate alle produzioni tipiche. La Cooperativa olivicoltori del Parteolla è il contenitore dell’attività olearia.
Dall’olio al vino, il passo è breve. Ecco, allora, la Cantina Sociale di Dolianova – nella piana di Sant’Esu – con i rossi ed i bianchi da capogiro: dal vermentino Prendas ad Arenada sino ad arrivare alle bollicine di Dolì ed a Terresicci. Altra cattedrale enologica del territorio sono le Cantine di Serdiana. Nel cuore di via Roma si incrocia il pantheon vitivinicolo Argiolas, con una storia lunghissima che si tramanda dagli inizi del ventesimo secolo. Prestigio e nobiltà nei marchi si mescolano nelle bottiglie Turriga e Korem. A pochi passi, sulla via Verdi, la Cantina Pala con il cannonau S’Arai, il nasco Assoluto ed il vermentino Stellato. Nei poderi di Soleminis le tenute Carlo Pili – nella piana di Sa Misa – per un tuffo tra i riflessi del nettare di Bacco, con Torrelas, Ballester e Puiades che coniugano sapori caldi e avvolgenti.
Tra oliveti e vigneti sembra quasi mimetizzarsi – tra le campagne di Serdiana – la chiesa di Santa Maria Sibiola, uno dei capolavori dell’arte romanica isolana, edificata ad opera dei Vittorini. Le trame del gusto si spingono anche a Donori, dove nella zona industriale – in località Is Arenas – nel caseificio Aresu si declinano il latte, il tempo e l’arte trasfusi nei formaggi isolani. Un palcoscenico davvero d’altri tempi, il Parteolla, con paesaggi da favola che si racchiudono nella chiesa campestre della Madonna della Difesa (Sa Defenza) tra le colline di Donori, circondata da oliveti e poderi disseminati da impianti viticoli.